La riabilitazione del pavimento pelvico

La progressiva introduzione del concetto di salute come “assenza di malattia” ha focalizzato l’attenzione sull’importanza della prevenzione in medicina. In questo discorso ben si pone l’utilizzo della terapia riabilitativa del pavimento pelvico, per la prevenzione e la cura delle patologie legate al prolasso utero-vaginale ed all’incontinenza urinaria nella donna.

Cos’è questo misterioso pavimento pelvico ?

Effettivamente, quando funziona regolarmente non ci rendiamo praticamente conto della sua fondamentale importanza e normalmente non lo mettiamo volontariamente in azione se non in circostanze particolari, ad esempio quando avvertiamo uno stimolo impellente a urinare o a svuotare l’intestino e lo mettiamo in contrazione per contrastare questa urgenza.

Il pavimento pelvico costituisce la base della cavità addominale: esso è costituito da muscoli, fasce e legamenti che svolgono la funzione di sostegno degli organi pelvici (vescica, utero, ultimo tratto dell’intestino) e permettono una normale funzione di questi organi, assicurandone sia lo svuotamento regolare che la continenza.

In che cosa consiste questa riabilitazione particolare ?

Tre sono le tecniche utilizzabili in modo complementare o alternativo nel corso delle sedute di rieducazione pelvi-perineale: chinesiterapia, biofeedback ed elettrostimolazione. La scelta della procedura da impiegare, con quale modalità e/o successione deve essere effettuata dall’Operatore in base alle caratteristiche della paziente, allo stato della sua muscolatura e alla patologia da trattare.

Chinesiterapia; consiste nell’effettuazione di contrazioni volontarie della muscolatura pelvica di diversa durata ed intensità; inizialmente vengono effettuate dalla paziente sotto la guida dell’operatore, successivamente la donna deve riuscire ad introdurle nelle attività quotidiane in modo da garantire il mantenimento nel tempo dei risultati ottenuti, ad esempio effettuando una piccola seduta di 10 contrazioni a riposo 2 volte al giorno.

Non vi è alcuna controindicazione al loro utilizzo e hanno un ruolo importante sia durante che dopo la gravidanza, a scopo preventivo, o come terapia propedeutica o successiva ad un intervento chirurgico.

Il Biofeedback (BFB) permette alla paziente di prendere coscienza del movimento muscolare eseguito, anche quando tale attività è per lei impercettibile; perciò viene impiegato soprattutto nelle fasi iniziali della riabilitazione, specie se la capacità contrattile della muscolatura è scarsa o difficilmente evocabile. Esso registra l’attività muscolare tramite una sonda vaginale apposita ed è possibile ottenere una visualizzazione su monitor del lavoro effettuato, facilmente leggibile anche da parte della paziente. Tecniche di biofeedback possono essere utilizzate con successo in donne affette da patologie dolorose pelviche croniche.

La Stimolazione Elettrica Funzionale ( SEF) del perineo svolge una  azione passiva di aumento del tono muscolare. Viene effettuata tramite sonde vaginali, che attuano uno stimolo locale della muscolatura interessata senza che vi sia alcuna percezione dolorosa da parte della paziente.  Non può essere utilizzato in gravidanza.

Quali consigli possiamo perciò dare alle donne ?

I parti vaginali e la menopausa comportano un rischio per il sesso femminile di sviluppare queste patologie Sarebbe quindi consigliabile che ogni donna, durante le sedute di controllo ginecologico di routine, chiedesse allo specialista di effettuare una prima valutazione della muscolatura del pavimento pelvico, affinché una eventuale ipovalidità perineale o una iniziale alterazione patologica fosse prontamente riconosciuta ed indirizzata al trattamento.

Sicuramente il periodo del dopo-parto rappresenta il momento migliore per poter affrontare un programma di rieducazione pelvi-perineale, che agevola una più rapida restituito ad integrum delle strutture sollecitate dalla gravidanza e dal parto, e permette di correggere eventuali processi patologici che dovessero essersi instaurati (prolasso, incontinenza ad urine, feci,gas).

Queste tecniche riabilitative pelvi-perineali sono recentemente utilizzate con successo anche nell’approccio multidisciplinare di patologie dolorose croniche quali vestibulite e  vaginismo..

 

Percorso  pazienti 

  • Visita: ginecologo o uro-ginecologo o urologo o proctologo: compilazione cartella multidisciplinare – chiarimento delle indicazioni alla fisioterapia –
  • Brevi accertamenti di base ( es esame urine , urinocoltura, diario minzionale , questionario per stipsi cronica)
  • Colloquio / incontro con fisioterapista per conferma indicazioni e percorso riabilitativo
  • Sedute riabilitative
  • Valutazione fisiatrica finale
  • Ri-invio allo specialista per altra terapia ( es chirurgia), ulteriori accertamenti, follow-up.